Parlando dell’osteopata, Still nel suo libro Filosofia e principi meccanici dell’osteopatia diceva che:
“Egli dovrebbe fare la ronda tra le sentinelle ed accertarsi se dormono, se sono morte o se hanno abbandonato il loro posto ed hanno permesso al nemico di entrare nel campo. Dovrebbe visitare tutti i posti di guardia. Prima di uscire a fare la ronda, dovrebbe sapere dove sono tutti i posti di guardia ed il valore degli approvvigionamenti di cui è responsabile, che siano proiettili, cibo, abiti, armi o qualsiasi cosa che abbia valore per la compagnia o la divisione.”
(A.T.STILL – Filosofia e principi meccanici dell’osteopatia)
L’unico strumento di analisi e di controllo di cui dispone l’osteopata per “visitare tutti i posti di guardia” è rappresentato dalla valutazione manuale, “dall’utilizzo della sua legge divina: pollice e dita”. L’approccio manuale rappresenta, per l’osteopata, un armamentario diagnostico e terapeutico capace di rilevare la qualità, la motilità dei tessuti e le loro modificazioni funzionali e strutturali.La sua capacità di esplorare i tessuti è supportata dalla rigorosa e dettagliata conoscenza anatomica, chimica, biochimica, biomeccanica, fisiologica, embriologica, fisiopatologica dei diversi apparati.
Mediante il suo approccio manuale l’osteopata è in grado di individuare e trattare le restrizioni che limitano le potenzialità dell’organismo, supportando,incoraggiando, a volte promuovendo il processo di guarigione e la salute di un sistema dinamico e complesso quale quello del corpo umano.
L’osteopata rimuove l’ostruzione, lascia che le
correnti che danno la vita agiscano in tutta la loro
pienezza e l’uomo viene riportato alla salute.